Chi sono i miei figli ?

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E arrivarono le videolezioni. Questo nuovo mondo sconosciuto. E così scopro che Sgnappo novenne saluta i compagni di scuola urlando “bella ragaa!”. Bella raga? Ma dove è cresciuto? Per non parlare della mia sorpresa nel sentirlo chiedere “maestra per favore posso andare a fare la pipì?” … e subito dopo accondiscendente “grazie maestra”. Allora qui le possibilità sono due: o la maestra è Hitler e allora poverino, oppure ho sbagliato tutto fino ad ora! Quando mai Sgnappo mi chiede il permesso per fare qualcosa? Eppure ho provato ad esigerlo mille volte. Chi è mio figlio? Me lo dite chi è? Soprattutto chi sono io? “Maestra posso rispondere io?” si agita alzando la mano quando c’è qualche domanda. Ma non si fa. No caro Sgnappo. Non è tradizione di famiglia affannarsi per rispondere ! Bisogna stare dietro. Aspettare. Sapere ma aspettare. Con me una iena, e con le maestre un paravento diplomatico. Ma passiamo piuttosto alla secondogenita Pulce seienne, che quando scopre di non avere la linea del venti si alza dal computer e se ne va. Così per protesta. “Ma dove vai?” le chiedo. “non ho la liena del venti”, mi fa irretita, come a dire: senti papà se tu sei un incompetente che non riesce nemmeno a procurarmi una linea del venti durante la mia video lezione allora tanto vale andarsene. Tanto vale che mi trovi un lavoro e mi guadagni da sola uno stipendio! Eccoli qui i miei figli, perfetti sconosciuti in un mondo a cui solitamente non ho accesso. Eccoli rispondere, interagire, ridere. Ed io con loro, con mia sorpresa, commuovermi.